Premesso che nell’ambito delle competenze istituzionali della Regione Abruzzo vi è la gestione tecnico amministrativa del Demanio Idrico, parte del Demanio Pubblico, consistente in aree catastalmente definite e mappate, solitamente con la definizione “Demanio Pubblico dello Stato ramo Idrico”, talvolta dotate di numerazione particellare, ma spesso non numerate, che si trovano su terreni adiacenti ai corsi d’acqua o anche all’interno dei corsi d’acqua (ad es. le aree per la realizzazione dei pontili per l’attracco delle piccole imbarcazioni da diporto e la navigazione nelle acque interne). E che per lo svolgimento dei conseguenti adempimenti la medesima Regione opera attraverso gli Uffici Territoriali Genio Civile dislocati in ogni provincia della Regione Abruzzo.
L’Ufficio Concessioni Aree demaniali di ogni Servizio del Genio Civile si occupa di gestire le istanze di occupazione ed uso delle aree appartenenti al Demanio Idrico presentate da privati cittadini, imprese, enti pubblici, associazioni ed altri; con gli usi possibili, previsti dalla vigente normativa in materia.
L’Ufficio Concessioni Aree demaniali del Servizio del Genio Civile competente per territorio, è soggetto referente per la raccolta e l’istruttoria delle istanze di occupazione/uso di aree demaniali presenti sul territorio provinciale e, in caso di esito positivo di quest’ultima, per il rilascio del titolo all’utilizzo ovvero la Concessione di area demaniale, nella forma della scrittura privata con specifiche prescrizioni ed obblighi a cui il concessionario si deve attenere per la gestione dell’area concessa in uso
La richiesta di concessione deve essere presentata obbligatoriamente su istanza di parte, utilizzando la modulistica regionale, allegando il pagamento di spese di istruttoria e la documentazione, come dettagliati dal Regolamento regionale.
L’affidamento in concessione per usi connessi alla proprietà privata è fino a sei anni, mentre per utilizzi a finalità pubblica è fino a diciannove anni. Il titolo concessorio prevede la corresponsione alla Regione Abruzzo di un canone. Detto canone è dovuto per ogni anno solare e dovrà essere versato anticipatamente, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 28 febbraio dell’anno di riferimento. Alla scadenza dei sei anni potrà essere presentata eventuale domanda di rinnovo.
Il rilascio della concessione è subordinato ad una procedura di evidenza pubblica della richiesta al fine di poter consentire la presentazione di domande concorrenti. Esperita favorevolmente la fase istruttoria, la concessione viene rilasciata a seguito di pagamento delle somme previste dal Regolamento e conseguente sottoscrizione tra le parti di apposita scrittura privata contenente obblighi e condizioni.
Riferimenti normativi:
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CODICE CIVILE - Art. 822 (Demanio pubblico). Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale. […]”
A termine di Codice Civile, appartengono al Demanio Idrico i seguenti elementi del territorio:
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fiumi, torrenti, laghi, rivi, fossati, colatori, compresi gli alvei e le rive che li delimitano, ma escluse le foci che sboccano in mare (poichè appartengono al Demanio Marittimo e sono regolamentate dall’art. 28 del Codice della Navigazione);
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acque sorgenti, con esclusione di quelle minerali e termali che sono assoggettate al regime delle miniere;
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acque sotterranee quando vengono portate in superficie;
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i porti e gli approdi destinati alla navigazione interna;
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gli acquedotti, i canali ed i laghi artificiali di proprietà statale
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Regio Decreto 25 luglio 1904, n. 523
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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 18 febbraio 1999, n. 238 Regolamento recante norme per l'attuazione di talune disposizioni della legge 5 gennaio 1994, n. 36, in materia di risorse idriche;
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Legge Regionale 17 aprile 2003, n. 7 ;
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Delibera G.R. n.342 del 03 maggio 2010;
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Legge Regionale 18 gennaio 2012, n.1;
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DECRETO 28.03.2022, N.1/Reg del 28.03.2022, pubblicato sul BURAT Speciale n. 35 del 1 APRILE 2022