(Regflash) – L’AQUILA 1 Mar. – “Riduzione del digital divide, miglioramento delle infrastrutture e dei servizi socio-sanitari. Si muove su queste direttrici l’azione necessaria, e che stiamo portando avanti con determinazione, non solo per combattere lo spopolamento ma anche per aumentare la qualità della vita nelle aree interne, dove spesso è più complesso, sotto vari aspetti, restare o addirittura tornare”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Aree interne, Guido Liris, partecipando stamattina alla conferenza stampa in cui sono state illustrate le modalità di accesso da parte dei nuclei familiari all’assegno di natalità contro lo spopolamento dell’entroterra.
“La nostra azione è di carattere interdipartimentale e quindi anche interassessorile, perché di fatto tocca tematiche sociali, infrastrutturali e sanitarie”, ha rilevato l’assessore, che detiene anche la delega al Bilancio.
“Sull’informatizzazione”, ha aggiunto, “con 106 terminati e 174 in esecuzione, l’Abruzzo, secondo i dati pubblicati dal sito bandaultralarga.italia.it, ha raggiunto la prima posizione in Italia per numero di cantieri della banda ultra larga collaudati al 31 dicembre 2021 per il Piano strategico nazionale, con 104 comuni collaudati su 174 previsti”.
“Un risultato chiaramente ancora parziale ma che indica con chiarezza la strada da perseguire”, ha detto ancora Liris, “che è quella di offrire le medesime opportunità a chi vive nelle zone costiere e urbanizzate e a chi nelle aree interne e montane”.
“Coprire con la banda ultra larga tutta la regione significa coprire anche quelle zone a fallimento di mercato, dove per gli operatori economici privati non è conveniente investire”, ha aggiunto, “e questa è la vera sfida perché le aree interne sono per definizione quelle custodi di autenticità e biodiversità, incontaminate, e per questo, soprattutto oggi, da tutelare e particolarmente ambite”.
La legge prevede un assegno di natalità quale misura specifica di sostegno per favorire l’incremento delle nascite e valorizzare la genitorialità nei piccoli comuni di montagna, e un contributo pari a 2.500 euro annui in favore dei nuclei familiari che, entro novanta giorni dall’accoglimento della domanda, si impegnano a trasferire la propria residenza in un piccolo comune montano e a mantenerla per almeno tre anni.
Previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per l’esercizio 2022 e di 1 milione di euro per l’esercizio 2023. Le famiglie beneficiarie dovranno avere una situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 25.000 euro annui.(US.) 22/03/01