(Regflash) L'Aquila, 29 mag - La resilienza è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Se si parla di impianti produttivi, resilienza è la capacità di una impresa di garantire la continuità delle attività produttive anche dopo il verificarsi di un eventuale evento calamitoso. Di cultura della prevenzione si è parlato oggi nell'auditorium Dompé, in via Campo di Pile, all'Aquila nel corso del convegno "Imprese e territori resilienti. La partnership tra Confindustria e Protezione Civile".
L'incontro è stato promosso da Confindustria Piccola Industria, Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno e Confindustria Abruzzo, Comitato regionale piccola industria, in collaborazione con la Protezione civile e con il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, rientra nelle manifestazioni del decennale L'Aquila 2019-2009.
Hanno partecipato, tra gli altri, Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, Pierluigi Biondi, sindaco dell'Aquila e Vito Borrelli, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Presenti anche il vice presidente della Regione, Emanuele Imprudente e l'assessore alle Aree Interne e del Cratere, Guido Quintino Liris.
Oltre il 40% del territorio italiano, è stato detto, è classificato a rischio sismico; il 40% è interessato da possibili eventi di dissesto idrogeologico, come frane e alluvioni; oltre 3 miliardi l'anno vengono spesi in conseguenza di danni arrecati da aventi calamitosi. L'Abruzzo è collocato in un contesto estremamente delicato, con una presenza di rischio che coinvolge la quasi totalità del suo territorio; tutto ciò, oltre che determinare una costante fonte di tensione sociale, accresce il bisogno di risposte agli eventi traumatici e di mitigazione della vulnerabilità di aziende che rappresentano il tessuto economico di questa regione.
Marsilio: "La Regione intende collaborare mettendo in campo la propria rete di monitoraggio dei rischi su scala regionale, lo sviluppo di programmi scolastici e accademici finalizzati alla conoscenza dei rischi naturali presenti nelle nostre aree, l'istituzione di un ufficio apposito per la comunicazione su tematiche scientifiche e di emergenza, la caratterizzazione, attraverso indagini geofisiche della vulnerabilità, degli edifici ad elevato rischio, a partire da quelli sensibili e strategici". "Tutte iniziative, queste, che genereranno un sensibile passo in avanti verso il raggiungimento di un livello di miglioramento reale, concreto e diffuso". "Uno dei pilastri del sistema di protezione civile, è proprio la preparazione dei territori in un'ottica di resilienza, creando una consapevole quanto diffusa cultura in questo campo". "Pur se messa a dura prova dal terremoto dell'Aquila e da quelli più recenti del Centro Italia, la nostra popolazione ha dimostrato ampiamente di saper affrontare le difficoltà, senza cedere al vittimismo e trasformando le difficoltà, ove è stato possibile, in opportunità". "Non è facile tuttavia operare in contesti di emergenza e per questo è necessario prepararsi e imparare a proteggersi: proteggere il territorio vuol dire anche proteggere l'impresa che rappresenta il cuore pulsante del territorio e garantire la continuità delle attività produttive e tutelando, in questo modo, l'intera comunità che riprende la sua vita normale". "Per questo è necessario avviare un processo di sinergia tra le amministrazioni sensibili e sviluppare una politica di prevenzione tra Protezione Civile e mondo delle imprese". (Regflash) GIZZI/190529/coll/tecn/Paolucci