Lo scorso 17 gennaio, la Commissione europea ha adottato una comunicazione sul tema "Valorizzare i talenti nelle regioni d'Europa".
La comunicazione si concentra sulle regioni che si trovano ad affrontare una serie di sfide correlate tra loro: un forte calo della popolazione in età lavorativa in combinazione con una quota bassa e stagnante di persone con un'istruzione terziaria, nonché regioni che registrano una significativa partenza di giovani, con la conseguenza che le regioni invecchiano e restano indietro in termini di dimensioni e competenze della loro forza lavoro.
Ciò riduce la capacità regionale di affrontare le conseguenze economiche della contrazione della forza lavoro. Il fenomeno riguarda in particolare le aree rurali, ma anche le regioni periferiche, ultraperiferiche e in transizione industriale sono colpite dallo spopolamento, dall'abbandono delle regioni più ricche, in particolare dei lavoratori più giovani e qualificati, e dalle difficoltà di promuovere, trattenere e attrarre i talenti.
Parallelamente, é stata presentata anche la Relazione 2023 sull'impatto dei cambiamenti demografici, che aggiorna la Relazione demografica del 2020, rivedendo le tendenze e gli impatti demografichi alla luce dei recenti sviluppi, come la Brexit, il Covid o l'aggressione militare russa all'Ucraina.
Il Rapporto analizza come e se i modelli demografici consolidati vengono accelerati o interrotti, e quando ciò avviene, se le interruzioni sono transitorie o hanno un impatto duraturo sul cambiamento demografico. Esso, inoltre, sottolinea che, per garantire la prosperità e il benessere futuri nell'UE, è fondamentale affrontare le sfide poste dalla transizione demografica.
Se tutto questo non verrà fatto, il combinato disposto di entrambi i processi rischia di innescare nuove e crescenti disparità territoriali. In particolare, il cambiamento del panorama demografico europeo ostacolerà la resilienza e la competitività dell'UE nel suo complesso e comprometterà la coesione.
Tutto ciò avviene nel contesto di un'agguerrita corsa globale al talento e sullo sfondo di altre trasformazioni strutturali, come la transizione verso un'economia neutrale e resiliente dal punto di vista climatico e i cambiamenti tecnologici, che possono anche esacerbare le disparità tra le regioni.
Per questo motivo la Commissione propone il Talent Booster ("Meccanismo di incentivazione dei talenti"), un meccanismo pensato per sostenere le regioni dell'UE colpite dal calo accelerato della popolazione in età lavorativa per formare, trattenere e attrarre le persone, le abilità e le competenze necessarie per affrontare l'impatto della transizione demografica.
Il meccanismo, che costituisce parte integrante della nuova comunicazione, é stato presentato dal Vicepresidente e Commissario responsabile per la Democrazia e la Demografia, Dubravka Šuica,
Si tratta della prima iniziativa-chiave del 2023 che contribuisce all'Anno europeo delle competenze proposto dalla Commissione, che mira a dare un nuovo impulso alla riqualificazione e all'aggiornamento professionale.
Il meccanismo ruoterà intorno a otto pilastri complementari:
1) Verrà lanciato un nuovo progetto-pilota per aiutare le regioni che si trovano ad affrontare la "Trappola dello sviluppo dei talenti" a elaborare, consolidare, sviluppare e attuare strategie personalizzate e complete, nonché a individuare progetti pertinenti, per formare, attrarre e trattenere lavoratori qualificati. Il sostegno sarà fornito a regioni pilota selezionate sulla base di un bando aperto.
2) Prenderà il via una nuova iniziativa, intitolata "Adattamento intelligente delle regioni alla transizione demografica", per aiutare le regioni con tassi di abbandono dei giovani più elevati ad adattarsi alla transizione demografica e a investire nello sviluppo dei talenti attraverso politiche personalizzate basate ssui luoghi. Le regioni beneficiarie saranno selezionate sulla base di un bando aperto.
3) Lo strumento di sostegno tecnico (STI) sosterrà gli Stati membri, nell'ambito del bando STI 2023, con riforme a livello nazionale e regionale, necessarie per affrontare la riduzione della popolazione in età lavorativa, la mancanza di competenze e rispondere alle esigenze del mercato locale.
4) I programmi della politica di coesione e gli investimenti interregionali per l'innovazione stimoleranno l'innovazione e le opportunità di posti di lavoro altamente qualificati, contribuendo così a migliorare le possibilità di trattenere e attrarre talenti in queste regioni.
5) Nell'ambito dell'"Iniziativa urbana europea" sarà lanciato un nuovo invito ad azioni innovative per testare soluzioni basate sul luogo, guidate da città in fase di contrazione, che affrontino le sfide dello sviluppo, del mantenimento e dell'attrazione di lavoratori qualificati.
6) Le iniziative dell'UE a sostegno dello sviluppo dei talenti saranno segnalate in una pagina web dedicata. Ciò consentirà alle regioni interessate di accedere più facilmente alle informazioni sulle politiche dell'UE in settori quali la ricerca e l'innovazione, la formazione, l'istruzione e la mobilità dei giovani.
7) Le regioni avranno la possibilità di istituire gruppi di lavoro tematici e regionali per affrontare sfide professionali o territoriali specifiche.
8) Verranno ulteriormente sviluppate le conoscenze analitiche necessarie per sostenere e facilitare politiche basate su dati concreti in materia di sviluppo regionale e migrazione.
La comunicazione sottolinea, infine, come gli strumenti e le politiche dell'UE esistenti possano sostenere la rivitalizzazione economica e lo sviluppo delle giuste competenze per attrarre attività ad alto potenziale nelle regioni colpite, anche attraverso la guida del semestre europeo. Tra gli altri, la nuova Agenda europea per l'innovazione che definisce l'Iniziativa per i talenti delle tecnologie avanzate, un'iniziativa specifica per rispondere alla carenza di talenti nei settori delle tecnologie avanzate, integrando tutte le regioni d'Europa.
La comunicazione sottolinea inoltre come la politica di coesione stia aiutando e continuerà ad aiutare queste regioni a diversificare la loro economia, a migliorare l'accessibilità ai servizi, ad aumentare l'efficienza della pubblica amministrazione e a garantire il coinvolgimento delle autorità regionali e locali attraverso strategie specifiche basate sui luoghi.