Le regioni e le città dell'Unione europea ritengono che lo sviluppo di una strategia macroregionale per il bacino del Mediterraneo consentirebbe di affrontare insieme le necessarie transizioni verde e digitale, così come le sfide socioeconomiche, migratorie e in materia di sicurezza. I cambiamenti climatici, il deterioramento dell'ambiente, il moltiplicarsi di eventi meteorologici estremi, la carenza idrica, la perdita di biodiversità e l'insicurezza alimentare non conoscono confini e costituiscono una seria minaccia per le tre sponde del Mediterraneo. Nel suo parere sul tema Verso una strategia macroregionale per il Mediterraneo, il Comitato europeo delle regioni (CdR) sottolinea che una tale strategia contribuirebbe allo sviluppo di progetti congiunti concreti e consentirebbe una maggiore coerenza tra le iniziative già esistenti e i programmi di finanziamento attuati da livelli di amministrazione diversi.
Sebbene i popoli del Mediterraneo condividano un patrimonio storico e culturale comune, le grandi disparità nei livelli di sviluppo incidono sulla stabilità, la prosperità e la sicurezza della regione. Al tempo stesso, il bacino del Mediterraneo è particolarmente colpito dall'impatto dei cambiamenti climatici. Se proseguirà al ritmo attuale, il riscaldamento globale raggiungerà, nell'area mediterranea, il livello di 2,2°C entro il 2040, il che significa che la regione si riscalderà a una velocità del 20% superiore alla media mondiale. Le conseguenze sono già visibili sotto forma di ondate di calore, incendi boschivi, inondazioni ed altri eventi legati a condizioni meteorologiche estreme. Nella regione mediterranea, inoltre, vive il 50% della popolazione mondiale che soffre di carenza idrica.
Il Presidente della regione Abruzzo e membro del CdR, Marco Marsilio, ha commentato: "Alla luce della grave crisi ambientale ed energetica globale che stiamo vivendo è quanto mai necessario ed urgente che le istituzioni europee definiscano una strategia comune, finalizzata a valorizzare lo sviluppo dell’intera area nella sua componente terrestre e marittima. Questa deve essere basata sulla promozione delle energie rinnovabili e sulla creazione di una rete di trasporto euro-mediterranea multimodale integrata, oltre che sui pilastri dell’economia blu, della connettività, della qualità ambientale e del turismo sostenibile".
Secondo quanto dichiarato dal relatore del parere Nikola Dobroslavić, presidente della contea di Dubrovnik-Neretva (Croazia), "c'è bisogno di una strategia macroregionale per il Mediterraneo. Questo mare, che mette in contatto tra loro culture, economie, regioni e paesi che si affacciano lungo le sue coste, è tra i più inquinati e i più gravemente colpiti dai cambiamenti climatici. L'approccio macroregionale, già sperimentato e collaudato dall'Unione europea in varie parti del continente, aiuterebbe di certo le regioni e i paesi dell'UE e dei paesi terzi prospicienti il bacino del Mediterraneo a far fronte – tutti insieme – alle sfide comuni, in special modo i cambiamenti climatici, la transizione digitale e l'inquinamento marino e atmosferico".