I Tratturi
Con questo termine sono individuate le antiche vie armentizie, le prime testimonianze risalgono al 118 a.c., ossia le piste erbose che collegavano i territori montani dell’Abruzzo con il Tavoliere delle Puglie, per la transumanza del bestiame soprattutto ovino.
Con l’Unità d’Italia i legislatori affrontarono il problema dei tratturi con il solo proposito di liberare la proprietà fondiaria dai vincoli che la tenevano praticamente soggetta all’antico regime feudale. A tal fine fu avviata una ricognizione per procedere alla reintegra creando anche una nuova amministrazione.
Con l’emanazione della L. 746 del 1908 fu stabilita la conservazione di 4 grandi tratturi, tutti interessanti anche il territorio abruzzese: il tratturo L’Aquila - Foggia, il Tratturo Celano - Foggia, il Tratturo Pescasseroli - Candela, il Tratturo Castel di Sangro - Lucera e la loro parificazione alle strade nazionali di proprietà demaniale (ministero Agricoltura e delle Foreste), fu inoltre avviata una revisione e reintegra di tutta la consistenza dei tratturi.
Nella catalogazione del 1912 sempre per il territorio regionale compaiono i tratturi Centurelle - Montessecco e di Lanciano - Cupello.
È possibile consultare i percorsi dei tratturi sul Geoportale regionale.
Aspetti normativi
La Regione Abruzzo in attuazione del DPR 616/77, che ha trasferito le funzioni amministrative relative a questo patrimonio, lasciando ai Comuni all’art. 78 la vigilanza sull'amministrazione dei beni di uso civico e di demanio armentizio, ha emanato la LR 35 del 29 luglio 1986 "Tutela ed utilizzazione dei beni costituenti il demanio armentizio" e la LR 16 del 6 marzo 1980 "Attuazione del art. 66 DPR luglio 1977 n. 616 in materia di tratturi".
Tale dispositivo normativo attribuisce alla Giunta tramite il Servizio, attualmente il DPD021- Foreste e Parchi, la facoltà di provvedere alle concessioni, sistemazioni precarie, revoca di concessioni in atto, concessione di autorizzazioni provvisorie per la esecuzione di opere pubbliche sui suoli tratturali.
Fanno eccezione i fondi tratturali ricadenti entro i perimetri urbani o in continuità di centri urbani o di frazioni definiti da strumenti urbanistici comunali. La Regione Abruzzo sta provvedendo con la collaborazione del Dipartimento DICEAA dell’Università dell’Aquila alla ricognizione di tali superfici.