Fira chiude con successo la seconda operazione di exit del Fondo StartUp StartHope (misura del Por Fesr 2007/2013): sono state infatti cedute le quote che la Finanziaria Regionale deteneva nel capitale della start up Vini Export srl, una piattaforma B2B (Business to Business) di commercio elettronico a impostazione borsistica.
Nella società, fondata nel 2015 da 3 ragazzi di Napoli e con sede legale nel coworking Fira Station a Pescara, la Fira aveva investito 400mila euro, pari al 40 per cento del capitale. La Vini Export ha proceduto nel frattempo anche all'assunzione di 2 dipendenti nella sede di Pescara.
L'exit si è conclusa con notevole anticipo rispetto alla scadenza naturale fissata nel contratto al 2020, permettendo alla Finanziaria di incassare oltre il doppio dell'investimento iniziale. Una plusvalenza che verrà riversata nel Fondo StartUp StartHope per sostenere nuove iniziative imprenditoriali.
La start up Vini Export ha introdotto una nuova filosofia nel commercio elettronico, con un sito che si basa sulla denominazione di origine e non sulla singola etichetta. Un'innovazione che rende il mercato "cieco", vale a dire che produttori e acquirenti non si conoscono se non al momento della chiusura della transazione. Un meccanismo, quindi, che rende il mercato equo, senza distorsioni legate alla notorietà della etichetta: conta solo la denominazione di origine e il rapporto qualità/prezzo del produttore.
I 3 soci fondatori, con competenze diverse, ma complementari e con precedenti esperienze nel mondo dello start up, hanno replicato con la loro piattaforma e su scala globale, il meccanismo ad asta borsistica con il quale operano da decenni i monopoli di acquisto di vino e alcoolici della Scandinavia e del Canada.
Ed è proprio uno dei fondatori, Eugenio Picca, ad aver rilevato le quote della Fira.
Per il presidente di Fira, Alessandro Felizzi, l'operazione conferma la nuova mission della Finanziaria regionale, che punta al sostegno del tessuto imprenditoriale abruzzese con attenzione alle iniziative innovative e a quelle sfide sempre più difficili e complicate. E questo grazie alle professionalità presenti all'interno della società.
Nelle scorse settimane la Fira aveva chiuso l'operazione di exit di un'altra start up: la Cyber Dyne, che ha sviluppato un software per la progettazione industriale rivolto ad aziende ad alto valore tecnologico, ceduta a una società di venture capital di Bologna.