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Informazioni sulla Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne25 novembre - Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Il 25 novembre "Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne" offre l'occasione per riflettere su un problema troppo spesso sottaciuto o portato all'attenzione solo a seguito di episodi violenti e criminosi, e per rinnovare l'impegno contro un fenomeno, purtroppo, di grande attualità. Nel Rapporto 2006 dell'ONU sulla violenza contro le donne si legge che nei cosiddetti paesi "evoluti", tra i quali l'Italia: un terzo delle donne ha subito abusi fisico-sessuali, che, nella maggioranza dei casi, sono stati perpetrati da un familiare o dal partner stesso; il 40% delle donne europee subisce molestie sessuali sul luogo di lavoro; oltre 192 Stati nel mondo non puniscono le violenze sessuali, mentre solo 89 Stati puniscono le violenze intrafamigliari. La violenza sulle donne resta ancora la prima causa di morte o invalidità permanente per la popolazione femminile compresa fra i 15 ed i 45 anni. Da un'indagine l'ISTAT del 2006 si rileva che un milione e 400 mila italiane, pari al 6,6% delle donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica e sessuale prima dei 16 anni. I parenti sono responsabili del 23,8% di queste violenze, quasi quanto gli sconosciuti, pari al 24,8%. In testa parenti di vari gradi (12,2%); seguono, in particolare, gli zii (7%), i padri (1,6%), i nonni (1,4%). Sono oltre 14 milioni le donne italiane oggetto di violenza fisica, sessuale, psicologica nel corso della vita. Circa 6.271.000, il 30,5% di esse, hanno subito la violenza da un partner; 2.077.000 sono state oggetto dello stalking (letteralmente: perseguitare) da parte di un ex partner. Irene Khan, segretaria generale di Amnesty International, afferma che "la violenza sulle donne è una delle forme di violazione dei diritti umani più diffusa ed occulta nel mondo" e che "la violenza alle donne è parte di una cultura globale che nega alle donne pari opportunità e pari diritti e legittima la violenta appropriazione del loro corpo per gratificazioni individuali.". Ci sembra quanto mai necessario sostenere e partecipare ad ogni iniziativa di sensibilizzazione e di dibattito.

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