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ISFOL - Specaile Valutazione Politiche di Genere: Nodi e prospettive dell'occupazione femminile nel quadro della Programmazione 2007-2013

Interrogarsi sulle sorti dell'occupazione femminile in Italia e sul contributo che la valutazione può offrire al tema è stato l'obiettivo del convegno nazionale, Prospettive di ricomposizione. Il contributo della valutazione e della programmazione 2007-2013 all'occupazione femminile, realizzato dall?Isfol - Area valutazione dei programmi e delle politiche di sviluppo delle risorse umane - lo scorso 10 dicembre. L'evento ha rappresentato l'occasione per un confronto tra esponenti della ricerca e delle istituzioni sulle politiche volte alla promozione dell'occupazione femminile nel quadro della programmazione 2007-2013. Al centro: il nodo del lavoro delle donne e, sullo sfondo, il ridimensionamento dei fondi strutturali - principale strumento finanziario a sostegno delle politiche attive per il lavoro - la crisi dell'occupazione conseguente alla crisi economica internazionale e la necessità di risorse per interventi anticrisi. Tutti elementi che, secondo Gabriella Natoli (Isfol), rendono improcrastinabile una riflessione sull'argomento. Gli effetti della crisi occupazionale, infatti, solo apparentemente sembrano aver risparmiato le donne: se a essere investiti sono stati soprattutto i comparti manifatturieri e il settore edile, dove è più forte la presenza maschile, i divari di genere rimangono tuttora molto ampi, specialmente nel Mezzogiorno, e la maternità continua ad essere uno dei fattori più critici per le donne che lavorano. Situazione confermata dai dati presentati da Valentina Cardinali (Isfol) - intervenuta su politiche attive e sistemi per il lavoro a sostegno delle donne in chiave anticrisi - da cui si evidenzia la necessità di verificare l'impatto relativo della crisi sull'occupazione femminile, a partire dagli indici di dissimilarità (segregazione orizzontale), e di adottare la prospettiva di genere nella verifica dei processi di integrazione tra politiche attive e passive. Durante il convegno sono state affrontate alcune dimensioni riconducibili alla questione dell'occupazione femminile, una questione densa e complessa che potrebbe essere come questione matrioska che a sua volta ne racchiude molte altre: conciliazione lavoro-famiglia, condivisione del lavoro di cura familiare, superamento degli stereotipi di genere nel lavoro e nei percorsi di istruzione e formazione, contrasto alle discriminazioni di genere nelle progressioni di carriera e al gender pay gap, inattività delle donne. Su quest'ultimo tema Marco Centra (Isfol) ha presentato i primi risultati di un'indagine in corso di realizzazione. La questione della promozione dell'occupazione femminile risulta, inoltre, fortemente correlata al tema dei servizi di cura. Questo tema è stato al centro dell'intervento di Benedetta Stratta (Uval-Dps) che ha presentato alcuni dati aggiornati sulla disponibilità dei servizi di custodia per i bambini e di assistenza per gli anziani, cruciale per l'innalzamento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro. L'obiettivo dell'attività femminile rimane sempre attuale, anche se ricondotto al più generale obiettivo di inclusione sociale e offerta di servizi essenziali, e il meccanismo premiale sembrerebbe (abbastanza) efficace nel compattare gli sforzi, anche organizzativi, e soprattutto nell'aumentare l'attenzione sugli effetti delle azioni finanziate e sulla capacità di misurazione. L'efficacia del metodo sembrerebbe dipendere dalla visibilità e dalla esigibilità dei diritti di cittadinanza, elementi fortemente correlati ad una maggiore informazione e comunicazione e a misure della qualità percepita. A conclusione dei lavori sono state presentate le esperienze in via di realizzazione sui territori con i contributi di Lazio e Puglia, prendendo spunto dalle azioni di promozione dell'occupazione femminile messe in atto in queste regioni. Se nel primo caso il Piano per l'occupazione femminile consente di definire una strategia integrata in grado di concentrare le forze verso un unico obiettivo, ricorrendo in modo congiunto a diverse fonti finanziarie, nel secondo caso gli strumenti, elaborati in un passaggio successivo alla programmazione, consentono di tener conto della sopravvenuta situazione di crisi, facendo esplicito riferimento alla definizione di Misure anticrisi per l'occupazione femminile. K. Sa. (ISFOL)