(Regflash) Roma, 18 dic. “La ratifica del Patto per la salute 2019-21 rappresenta un riconoscimento alle istanze portate avanti anche dalla Regione Abruzzo per chiedere la revisione del Decreto Ministeriale 70, relativo alla definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, e la fine della stagione dei tagli nella sanità”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Marco Marsilio, al termine della Conferenza delle Regioni che è tornata a riunirsi oggi a Roma.
“Dopo quattro anni di vigenza di questo decreto, che ha provocato tagli e chiusura degli ospedali nelle aree più disagiate e nelle regioni più piccole, è giunto il tempo di rivederlo anche in base all’esperienza vissuta dei sacrifici che, a volte, hanno inciso sulla carne viva delle comunità e dei cittadini. Inizia oggi un confronto su una diversa organizzazione ospedaliera, che tenga conto della specificità delle zone montane e adesso lavoreremo perché questa revisione venga fatta il prima possibile”.
Marsilio ha proseguito spiegando che "con la ratifica del nuovo Patto per la Salute 2019-21 si sancisce, inoltre, un notevole incremento di risorse economiche nella sanità, con maggiori investimenti di 2 miliardi di euro nel prossimo anno, e un altro miliardo e mezzo nell’anno successivo. Grazie anche all'attiva partecipazione della Regione Abruzzo, le Regioni hanno impostato dei cambiamenti significativi: potremmo assumere gli specializzandi già dal terzo anno di specializzazione. In questo modo potremo colmare almeno una parte della gravissima carenza di personale medico, che oggi ci impedisce di fornire prestazioni e servizi adeguati".
"Inoltre, abbiamo ottenuto dal Governo una deroga alla Legge Madia che ci consentirà di continuare a a far lavorare negli ospedali pubblici il personale medico specializzato, anche dopo aver raggiunto quaranta anni di servizio, ma comunque non oltre il settantesimo anno di età. Con le regole attuali, infatti, questo personale medico non potrebbe più essere impiegato negli ospedali pubblici e finirebbe per trovere spazio nelle cliniche private, magari convenzionate con la Regione. Fortunatamante, siamo riusciti a far capire al Governo - ha concluso Marsilio - che era importante e necessario non perdere queste professionalità”. (regflash) FSUS 181217